INFINITO IMPERFETTO
Un romanzo di scoperta e di formazione, incentrato sulle relazioni di un giovane con i genitori divorziati, nell’attuale contesto di crisi e di valori da recuperare
Una sera fredda di nebbia e silenzio nella sconfinata periferia milanese: in questo scenario onirico, colorato per un attimo dalla forza dei ricordi, si consuma lo struggente addio tra Michele, insegnante deluso, scrittore appassionato ma sconosciuto, un matrimonio fallito alle spalle, e suo figlio Rafael, studente di ingegneria a Padova, amareggiato dai difficili rapporti con la madre.
Qualche tempo dopo, una fotografia scivolata da un libro mette il ragazzo davanti a un lato ignoto della vita di suo padre: chi è quella donna teneramente abbracciata con lui nelle prime luci che si accendono dopo il tramonto, davanti a una bellissima fontana di Roma? Nel tentativo di rispondere a questa domanda, Rafael segue un filo sottile che da una piccola biblioteca di quartiere si dirama in varie e inattese direzioni. A movimentare ulteriormente le giornate del giovane giunge da Parma una strana richiesta di amicizia su Facebook.
Di tappa in tappa, tra personaggi curiosi e situazioni avvincenti, sogni e segni che, nella luce della fede, uniscono le cose della terra a quelle del cielo, le sorprese e i colpi di scena si susseguiranno l’uno dietro l’altro fino all’ultima pagina…
“Ci sono ancora sere di nebbia a Milano. Una coltre uniforme, compatta, grigia, come di nuvole scese a terra, avvolge la sterminata periferia incorniciata da campi che sconfinano verso lontane cascine. La luce timida dei lampioni, i fari di qualche macchina e dei rari autobus di passaggio interrompono appena quel fitto mantello che nasconde palazzi, strade, insegne, alberi d’autunno inoltrato sempre più spogli, che mormorano nel silenzio la loro esausta preghiera. E intorno freddo. Un freddo umido che scavalca i vestiti e la pelle. Ti entra nelle ossa. E nell’anima.”