LONTANANZE SFUGGENTI
Raccolta di liriche in cui sono confluiti una trentina di componimenti, selezionati tra quelli scritti nell’arco di diversi anni. Predomina la nostalgia, la ricerca di una dimensione spirituale, il rifugio nei sogni e nei ricordi, nella poesia nascosta tra le cose piccole e ingenue. Sul piano stilistico l’intenzione dell’autore è stata quella di usare una parola semplice, naturale, che potesse risuonare lieve e discreta, prediligendo il gusto per la sfumatura evocativa più che per le tinte forti, quasi a cercare un dolce oblio.
Le 18 e 50 dell’Infinito
Si annunciano
nel cielo
le melodie
della sera.
Frammenti cosmici
della Divina Bellezza.
Nell’aria
pare di sentire
la tua voce
e il tuo profumo.
E vola il mio pensiero
verso te…
Vorrei regalarti
questo orizzonte colorato,
questo attimo magico,
questo istante mistico.
Sono le 18 e 50
dell’Infinito.
Ho rivisto mio nonno
Ho rivisto
mio nonno
passeggiare
lungo le rive
della Martesana,
vicino alle panchine
e alla fontana.
Lui,
col suo lungo viaggio
di contadino meridionale;
lui,
sempre giacca e cappello,
sempre con i suoi pensieri.
Ho visto
l’Eterno
passeggiare
insieme al Tempo,
camminare
con le acque
sotto il ponte.
Il Naviglio della Martesana, nel quartiere milanese di Crescenzago. In questi luoghi sono cresciuto e li porto sempre con me. Fonte d’ispirazione per alcune poesie e ambientazione principale del mio primo romanzo Qualcuno che ti aspetta.
Immagine di copertina di Attilio Semperboni
Revisione redazionale dei testi di Anna Chiara Maldera